Project Description
Aegidius Sadeler II
(Anversa 1570 – Praga 1629)
Sacra famiglia
Bulino
misure: mm 335 x 238
Incisore fiammingo attivo principalmente a Praga alla corte di Rodolfo II d’Asburgo. Nasce in una famiglia di incisori: suo maestro lo zio Jan il Vecchio. Nel 1589 entra e diviene membro della Corporazione di San Luca. Viaggia tra Monaco di Baviera, Roma, Venezia e Napoli dove studia i pittori e assimila gli altri stili. Le sue primi incisioni sono di traduzione da Albrecht Dürer e dai dipinti di maestri italiani quali Raffaello, Tintoretto, Tiziano e Barocci, eseguì poi ritratti di membri della corte rudolfina e incisioni tratte dai maestri fiamminghi.
Nella scheda relativa ad un’altro esemplare di quest’opera, conservato presso la Christ church art gallery , il professore John Barsby dell’ Università di Otago afferma che la stampa proviene da un’edizione di Poematum Sacrorum, Libri XXV, di Georg Fabricius (1516 – 1571), pubblicato a Basilea 1567.
La composizione si regge su più diagonali: una che taglia la composizione dall’angolo superiore sinistro fino a quello inferiore destro, una seconda definita dalle teste di San Giuseppe, della Vergine e dei due angeli alla loro destra, una terza costruita con l’ala dell’angelo e il panneggio che scopre il cielo taglia a metà in orizzontale il foglio. Tale infittirsi di linee aggiunto alla scelta di raggruppare tutte le figure sulla destra lasciando un vuoto a sinistra, sono una traccia del manierismo rudolfino. Al centro la Vergine, giovane donna avvolta nel suo manto che scende plastico, sostiene il Bambin Gesù colto nell’atto di afferrare dalla mano della madre un ramoscello di ulivo. Alle spalle della Vergine angeli indicano il cielo o pongono lo sguardo su un libro di preghiere aperto con incise quattro righe: Deus spiritus est… Sulla sinistra San Giuseppe uomo anziano è rappresentato intento alla lettura. Gli intensi contrasti chiaroscurali ottenuti con un uso serrato del bulino, simmetricamente incrociato, impongono un pronunciato chiaroscuro. Firma incisa in basso a sinistra: G. Sadler sculp, Joannes ab Ach figuravit. Il raffinato soggetto infatti deriva da un’invenzione del pittore manierista tedesco Hans von Aachen (Colonia – Praga) pittore formatosi sotto l’influsso di B. Spranger, dal 1574 al 1587 attivo a Roma, Firenze, Venezia infine, come Sadeler, pittore di corte di Rodolfo II. La scheda dell’esemplare conservato presso il presso il Rijksmuseum afferma essere stato pubblicato dall’editore, pittore, cartografo e scenziato Joris Hoefnagel (Anversa 1542- Vienna 1600). In basso, nel margine bianco sotto il soggetto, due distici in latino tratti dal testo di Frabicius: Ignea vis fidei, quae nubes rumpit aquosas/Ignea vis sncta, cum petit astra, precis./Sollicitae quo laeta minus sunt tempora vita,/Ipse Deus praesens hoc magis esse solet. Stato unico.
Impressione eccellente, fresca e dai neri intensi, visibili ancora le linee guida per il testo inciso. Ottimo stato di conservazione eccetto una piega orizzontale che indebolisce la carta, visibile al verso non disturba la comprensione dell’opera, una macchia al verso. Rifilato alla battuta del rame.
Filigrana: cerchio con lettera K all’interno, simile a Briquet 8265 (Germania 1590 circa).
Bibliografia: Hollstein, Dutch …, n 78; Dieuwke de Hoop Scheffer, K.G. Boon Aegidius Sadeler to Raphael Sadeler II, Amsterdam 1980, n 78, ill. p 18.
Prezzo: € 700,00 (0980322)