Project Description

Albrecht Dürer
(Norimberga 1471 – Norimberga 1528)

La famiglia dei satiri, 1505

Bulino
misure: mm 118 x 72

Pittore e incisore tedesco. Dopo una prima istruzione presso la bottega del padre orefice, nel 1486 studia con il pittore Michael Wolgemut, il maggiore pittore e xilografo attivo in quegli anni a Norimberga, di questo primo periodo si conservano rarissimi disegni. A partire dal 1490 Dürer inizia a viaggiare per la Germania lavorando di volta in volta nei luoghi visitati. Nel 1494 è a Venezia. Proprio il primo viaggio in Italia sarà fondamentale per la sua formazione, in particolare, seppe far proprio il plastico monumentalismo di Mantegna e le armonie classiche del Pollaiolo e di Giovanni Bellini. Tornato in patria aprì una bottega molto fiorente e stabilì un importante sodalizio con l’elettore di Sassonia Federico il Saggio. Tra il 1507-09 lo ritroviamo ancora a Venezia al centro della raffinata società di nobili, artisti e umanisti interessati soprattutto alle sue incisioni. In questo periodo l’artista si sofferma su problemi coloristici, dovuti al contatto con Giorgione e Tiziano, risolvendoli in pale d’altare in cui lo spazio, i colori di smalto e il divino “umanizzato” sono le caratteristiche essenziali. Nell’ultimo periodo di vita si occupò principalmente della pubblicazione dei suoi scritti teorici. Dürer è il più grande artista del Rinascimento nordico cerniera tra il nord e il sud dell’Europa, maestro ineguagliato nell’arte incisoria.

All’interno di una fitta foresta, simile a quella incisa nell’Adamo ed Eva del 1504, in primo piano una ninfa nuda, seduta a terra, amorevolmente sorregge la testa a un bambino nel grembo, pare rapito dalla musica di un vecchio satiro in piedi di fronte intento a suonare uno strumento ad ancia. Secondo l’amico di Durer, Willibald Pirckheimer, il soggetto deriva dal testo di Luciano di Samostata: Zeusi o Antioco. Il soggetto farebbe riferimento all’aneddoto riguardante il pittore Zeusi il quale, dipingendo una satiressa che allatta due gemelli, si rende conto che il pubblico è più attratto dalla novità del soggetto che dall’effettiva qualità del dipinto. A Coburgo è conservato il disegno di Durer in relazione alla vicenda. A Basilea il disegno preparatorio all’incisione. Strauss fa notare che il copricapo del satiro è in foglie di betulla, in questo simile a quello già inciso nell’Apollo e Diana del 1502 (TIB Commentary .068) e già impiegato da Jacopo de Barbari.  In alto, nella tavoletta, incisi data e monogramma dell’artista.

Variante c/d con il graffio sul petto e sul braccio della donna e senza i segni di pulitura. Al verso timbro della collezione Joseph Heller (Bamberg 1798-id. 1849) registrato da Lught 899. Storico dell’arte e collezionista ha acquistato una parte delle sue stampe a Vienna nel 1821. Al verso del foglio a matita Wien 21 N 80.

Buona impressione omogenea, piccolo margine su tutti i lati. Ottimo stato di conservazione.

Bibliografia: Meder 65; Bartsch 69; Strauss 43; TIB 10, Commentary .069

Prezzo: € 4800,00