Project Description
Arturo Tosi
(Busto Arsizio 1871 – Milano 1956)
Casetta bianca o Le Betulle, 1911
Pastello, gessetto bianco
misure: mm 323 x 394
Pittore formatosi presso la Scuola Libera di Nudo a Brera. Inizialmente attratto dal clima milanese della Scapigliatura, attratto da quella pittura pastosa attenta al paesaggio, inaugurata da Fontanesi e dal Piccio poi rielaborata sull’esperienza francese Paul Cezanne (Aix-en-Provence 1839 – Aix-en-Provence 1906) e dei pittori che lavoravano en plein air. A partire dal 1922, si avvicina al gruppo Novecento promosso da Margherita Sarfatti con i pittori: Achille Funi (Ferrara 1890 – Appiano Gentile 1972), Anselmo Bucci (Fossombrone 1887 – Monza 1955), Mario Sironi (Sassari 1885 – Milano 1961) condividendone la sintesi avulsa da ogni decorativismo. Dal 1909 espone regolarmente alle Biennali di Venezia. Il suo modus operandi può essere visto come cerniera tra Ottocento e Novecento affronta il tema della ricerca della luce e della raffigurazione della natura come verità, estasi e sentimento.
Pace e malinconia sono i sentimenti che ritroviamo in questo raro disegno del 1911. Il paesaggio collinare, chiuso sullo sfondo dal profilo delle montagne, è scandito dai prati in primo piano e in secondo piano da un gruppo di arbusti ricoperti di riccioli a simulare le folte chiome. Dietro gli alberi segni bianchi fanno pensare si nasconda una rustica abitazione, segno della presenza umana. Un brano di realtà che tuttavia non ha nessun significato simbolico ma è pura raffigurazione di masse, campiture, equilibri di forme e colori. La forte luce solare proveniente da sinistra e proietta lunghe umbre scure sotto gli alberi. Firma e data 1911, in basso a destra. Il disegno potrebbe raffigurare lo stesso luogo dipinto venti anni più tardi nella grande tela di Verbania (Museo del Paesaggio) noto come Le tre Betulle.
Ottimo stato di conservazione, eccetto uno piccolo strappo orizzontale lungo il margine destro del foglio.
Prezzo: € 650,00