Project Description

Niccolò Beatrizet detto Beatricetto. Att.to
(Lorena 1515 ca. – Roma 1577)

Morte di Meleagro

Bulino
misure: mm 307 x 423, foglio mm 320 x 423

Incisore francese attivo soprattutto in Italia come incisore di traduzione. Si trasferì a Roma a partire dal 1540 e vi lavorò fino al 1562. Nelle sue prime opere è ben visibile l’influenza di Agostino Veneziano e successivamente di Giorgio Ghisi. Cercò di migliorare la tecnica incisoria mediante un taglio più largo ma non superò mai i suoi maestri.

In questa stampa l’artista riprende un disegno che, dopo anni di incertezze circa la sua paternità, oggi la critica considera autografo di Francesco Salviati (Firenze 1510 – Roma 1563). Nella scheda dell’esemplare conservato presso il British Museum si legge che la paternità a Beatricetto è stata sempre condivisa dalla critica benché probabilmente scorretta.
Meleagro è un personaggio della mitologia greca che prende parte alla caccia al cinghiale Calidonio. La scena si divide in due zone: in primo piano in una costruzione quasi piramidale vediamo Meleagro steso a terra. E’un giovane nudo dal corpo muscoloso descritto con precisione, attorniato da diversi personaggi che lo piangono e lo sorreggono, si accalcano e caricano di pathos la scena. Sulla sinistra il dettaglio del fedele cane, magro e nell’atto di abbaiare, sfonda i limiti della composizione coprendo parte della scritta incisa sotto la scena. In secondo piano un episodio della caccia al cinghiale. In alto chiuse fra morbide nubi due divinità assistono alla scena. Nell’inciso si legge: Horatius Pacificus Formis. Oltre l’immagine PIANGESI QVI DI MELEAGRO IL FATO . DIEDE LO STIZZO CH’ALVI FATATO . PER UN’ATTO CH AL GIOVIN’FU USATO .TVRBATA ALLA SVA MADRE PE I FRATELLI/PERCHE LA MADRE AL FVOCO RIO VORACE .CH’AL’AMOR D’ATHALANTA COSI PIACE.DA GLIZII QVELLI UCCISE ONDE LAPACE .MORTI TAL MALE AGGIVNSE AI DOLOR FELLI./EXCUDEBAT  ANT S 1543. Più in basso a destra: Apresso Gio battista de Rossi in P. Nauona. Stato definitivo con gli indirizzi di Orazio Pacifici (1550 – 1625) e Gian Giacomo De Rossi (1627 – 1691).

Ottima impressione su carta vergellata del XVII secolo. Sottili i margini irregolari sui quattro lati. Piega verticale nella metà destra del foglio. Filigrana non identificabile.

Un altro esemplare è conservato presso la Pinacoteca Tosio Martinengo.

Bibliografia: Bartsch XV.260.41; L. Mortari, Francesco Salviati, n 18, pag. 298; E. Borea, Il primato del disegno, pag. 272 n 726.

Prezzo: € 1600,oo (0470222)