Project Description
Carlo Carrà
(Quargnento, Alessandria 1881- Milano 1966)
I Saltimbanchi, 1922
Litografia
misure: mm 350 x 242
Artista poliedrico, comincia la sua attività di disegnatore a soli 12 anni. Nel 1906 studia all’Accademia di Brera sotto la guida di Cesare Tallone, qui entra in contatto con Umberto Boccioni. Carrà aderisce dapprima al Divisionismo e successivamente al Futurismo firmando nel 1910 il Manifesto dei futuristi e il Manifesto tecnico della pittura futurista. Nel 1916 si avvicina alla pittura metafisica di Giorgio De Chirico ma sarà soltanto dal 1919 che comincerà il rinnovamento del suo stile verso quel “realismo” che lo porta alla semplificazione delle forme e delle composizioni. La produzione grafica di Carrà è strettamente legata alla sua pittura e le piccole lastre tra cui La spiaggia di Moneglia e Vele al chiuso del 1923 sono considerate le più riuscite. Dal 1941 è titolare della cattedra di pittura presso l’Accademia di Brera.
In questa litografia, i tre soggetti rappresentati, si trovano all’interno di un paesaggio spoglio, forse un interno d’appartamento caratterizzato da una finestra, una insolita seduta e una linea orizzontale che definisce la profondità della stanza. Un interno chiaramente metafisico. Non ci sono giochi chiaroscurali, ma tutto è piano, statico. Le figure sono tracciate mediante una marcata linea di contorno, colte in pose e atteggiamenti individuali e scultorei sembrano non seguire schemi proporzionali. Sembrano indipendenti fra loro ma allo stesso tempo sembrano narrare una storia nello spazio chiuso di un triangolo ai cui vertici si trovano delle “colonne”, dei blocchi verticali. La composizione risulta tuttavia geometrica e chiara. Il tema dei Saltimbanchi, uomini malinconici, è sviluppato da Carrà tra adesione al cubismo e metafisica. Foglio firmato e datato in litografia, poi titolo e firma autografi a inchiostro bruno.
Tirata in 110 esemplari, la litografia fa parte dalla cartella ITALIENISCHE UND RUSSICHE KUNSTLER edita dalla Bauhaus a Weimar nel 1922. La rappresentazione di due figure all’interno di una stanza vuota, spoglia è presente anche in alcuni disegni del ’22 dove sono raffigurate due donne, una madre e una figlia, isolate da tutto e da tutti. Proprio questo isolamento tipico della condizione umana diviene motivo di analisi e studio per Carrà.
Impressione eccellente. Ottimo stato di conservazione. Ampi margini oltre la battuta del rame.
Un esemplare è conservato presso il MET museum
Bibliografia: S.Massari (a cura di), Carlo Carrà opera grafica, 1978, n.159
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