Project Description
Enea Vico
(Parma 1523 – Ferrara 1567)
La fucina di Vulcano
Bulino
misure: foglio mm 325 x 495; lastra mm 310 x 418
Antiquario, disegnatore, numismatico e incisore, dopo una prima formazione nella città natale, l’artista si trasferisce a Roma. Qui lavora per lo stampatore Tommaso Barlacchi incidendo molti rami fra cui una serie di Grottesche edite nel 1542, e si forma soprattutto studiando le incisioni di Marcantonio Raimondi e della sua scuola (del 1541 è la copia in controparte della Lucrezia di Raimondi, incisa per Barlacchi). Dopo un soggiorno a Firenze si trasferisce a Venezia e infine a Ferrara alla corte di Alfonso II. Oggi conosciamo circa cinquecento incisioni a bulino eseguite da Vico: ritratti, serie di vasi antichi, gemme e cammei, incisioni da opere di Raffaello, Michelangelo, Salviati, ecc.
In questa opera, che deriva da un’invenzione di Primaticcio un dipinto, oggi perduto, che era collocato sopra il camino nel Cabinet du roi a Fonatainebleau, vengono rappresentati Vulcano e i Ciclopi che forgiano frecce per numerosi cupido. La composizione ebbe un notevole successo tanto che vennero eseguite altre versioni a stampa (Leon Davent e Maestro M.G. e anonimo) e si conosce un disegno oggi al Louvre.
Ottima impressione con una velatura grigia argentea di fondo, i giochi chiaroscurali esaltano le pose plastiche dei forgiatori.
Ottimo stato di conservazione, ampi margini benché non omogenei su tre lati, margine inferiore ricongiunto.
Firmata in lastra in basso a destra “Aeneas vic Parmen”e numerata a penna sul margine bianco a destra “27” con calligrafia antica.
Bibliografia: Bartsch XV.297.31
VENDUTO