Project Description
Giovanni Migliara
(Alessandria 1785 – Milano 1837)
Cristoforo colombo al convento di Rabida, 1836
Litografia
misure: soggetto mm 185 x 262; foglio mm 380 x 536
Pittore e scenografo, artista eclettico divenuto celebre per la rappresentazione di piccoli paesaggi e vedute urbane, spesso su vetro. Giovanissimo si trasferisce a Milano dove frequenta lo scultore ligneo Luigi Zuccoli e i corsi di ornato all’Accademia di Brera. Dotato di precoci abilità nel disegno frequenta dal 1804 lo studio di Gaspare Galliari e lavora come scenografo al Teatro Carcano e poi alla Scala. Costretto ad abbandonare l’attività a causa di una malattia polmonare si dedica alla pittura da cavalletto e a piccoli capricci con soggetti d’ispirazione storica o letteraria. Rigorosamente attento al dettaglio storico le sue composizioni rivelano una solido impianto prospettico. Durante gli anni ’20 si specializza in arditi scorci animati, spesso tratti dal vero, per i quali diverrà rapidamente famoso, ricercato dal pubblico e acclamato dalla critica.
Migliara, come Hayez, è uno dei primi artisti che si interessa alla tecnica litografica allora da poco scoperta e realizzata su grosse pietre, contribuendo alla sua diffusione. Dimostra così di essere uomo aggiornato e artista sperimentatore. Il soggetto è decisamente coerente con il gusto dell’epoca, un capriccio che è un intreccio tra storia e letteratura. La scena infatti è tratta dal volume: Storia della vita e dei viaggi di Cristoforo Colombo di Washington Irving (New York 1783 – New York 1859) pubblicata a Genova nel 1828, sotto l’immagine sono riportate due righe che spiegano la scena. Colombo è seduto davanti ad un’edicola votiva, ha srotolato una carta geografica tra le mani e discute con il Priore del Convento della Rabida Juan Perezdi Marcena circa la sua imminente partenza per il Nuovo Mondo, con lo sguardo osserva il figlio Diego che si sta dirigendo a prendere del cibo da un monaco sulla destra. La litografia è firmata Gio. Migliara e più in basso all’esterno della doppia linea che chiude la scena: P. Marietti, Editore – Con permissione 1836 – Lit Aiello e Doyen. La Tipografia e Litografia Doyen fu fondata a Torino nel 1833 da Michele Doyen, francese di Digione, in società con il litografo Michele Ajello, nel 1838 la società si sciolse e Doyen proseguì l’attività con notevole successo. Presso la Pinacoteca civica di Alessandria si conservano tre acquerelli e un disegno in relazione a questa litografia (693, 1020, 1021, 1211).
Impressione eccellente su carta avorio chiaro, ampi margini, foglio intonso. Evidente il segno lasciato dalla pietra litografica. Ottimo stato di conservazione eccetto qualche traccia di polvere al bordo inferiore del foglio, cinque minimi strappi lungo i margini.
Bibliografia: Baudi di Vesme, n 3; Arturo Mensi, Giovanni Migliara, Istituto Italiano d’arti grafiche, Bergamo, 1937, n 29; Gozzoli – Rosci, L’opera grafica di Giovanni Migliara in Alessandria, Cassa di risparmio di Alessandria, 1977, p 73 n 29, ill. p 475 n L.
Prezzo: € 700,00