Project Description

Giulio Aristide Sartorio
(Roma 1860 – Roma 1932)

Per non dormire (EX LIBRIS GABRIELIS NUNCII), 1906

Fotoincisione e ceramolle
misure: mm 103 x 141

Pittore e scultore italiano. Sartorio sin da giovane mostrò una spiccata dote per il disegno, per necessità realizzò opere, sullo stile di Mariano Fortuny, per artisti italiani e stranieri che le firmarono a loro nome. Grazie all’influenza di Francesco Paolo Michetti, si avvicinò ad un verismo umanitario trovando un proprio stile autonomo. Nel 1884 visitò Parigi e a questo periodo risalgono le prime illustrazioni, un esempio quelle per  l’Isotta Guttadauro di Gabriele D’Annunzio, che mostrano uno stile decorativo d’ascendenza liberty e una forte minuziosità disegnativa. Dal 1890 realizzò i primi paesaggi e aderì all’associazione In Arte Libertas. Dopo i soggiorni in Inghilterra e in Germania, tornato in Italia ricevette diverse commissioni pubbliche (fregio decorativo per la nuova aula del Parlamento, 190812; ecc.) “in cui l’ispirazione letteraria si fonde a una ricercata eleganza disegnativa”.

Questo ex libris è la testimonianza del grande sodalizio instauratosi tra il poeta e l’artista, il quale realizzerà quattro ex libris per D’Annunzio.

In questo delicato esemplare viene raffigurato un giovane efebo seduto, con il busto adagiato sul fianco, assopito su un manto di rami e foglie, quasi abbracciato dalla natura. Il suo corpo soave, caratterizzato da una linea morbida e sinuosa, sembra abbandonato al sonno, alla sua sinistra si scorge un ceppo con un’ascia e le gambe nude di una figura stante seminascosta tra i rami. Gli occhi sono chiusi e la bocca sembra leggermente aperta, un braccio è lasciato cadere lungo la schiena, l’altro sotto la testa. Il soggetto ricorda la figura del maestro vetraio Dardi Seguso che nel testo di d’Annunzio Il fuoco viene decapitato.
In alto a sinistra il motto PER NON DORMIRE che il Vate utilizzava per la sua carta da lettere, in basso a destra incisa la firma di G. A. Sartorio in controparte e sotto l’immagine la scritta d’appartenenza.

Impressione eccellente, dal tratto delicato. Ottimo stato di conservazione. Ampi margini oltre la battuta del rame.

Bibliografia: De Luca, 1980, pp. 85-86, n. 95; V. Salierno, Gli ex-libris di Sartorio per Gabriele D’Annunzio, “L’Esopo”, 1981, 11, pp. 29-34, p. 31-32; 2006, p. 308; AA. VV., Gabriele d’Annunzio e l’arte dell’ex.libris nel 1 Novecento, pp 24 25. 

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