Project Description
Giuseppe Maria Crespi
(Bologna 1665 – Bologna 1747)
Amorini che giocano
Sanguigna
misure: mm 180 x 260
Pittore italiano figura di spicco nella scuola bolognese è conosciuto con lo pseudonimo di lo Spagnolo in riferimento agli abiti che indossava da giovane. Si forma inizialmente con Angelo Michele Tosi (1640-1708), poi con Domenico Maria Canuti (Bologna 1625 – Bologna 1684) e con Carlo Cignani (1628-1719), infine dal 1686 con Giovanni Antonio Burrini (1656-1727). Rilevante è stato l’incontro con G. Ricci, colto e agiato cittadino bolognese, che acquista sue opere e finanzia ripetuti soggiorni a Parma per studiare Correggio, a Urbino per studiare Barocci e a Venezia per studiare i grandi maestri de Cinquecento. Moltissime sono le commissioni per pale d’altare o piccole pitture da interno: ritratti, soggetti religiosi, di genere o mitologici e nature morte. Ricordiamo solo la pala del 1699 commissionatagli da Ferdinando de’ Medici. Nel 1712 e nel 1714 Crespi è direttore dei corsi di pittura presso la neonata Accademia Clementina di Bologna. Per la fama raggiunta nel Natale del 1740 riceve da Benedetto XIV una croce d’oro e il titolo di cavaliere. Ritrattista e incisore, di solida formazione, matura un linguaggio in cui anticipa certe soluzioni barocche rappresentando con fresca ironia la realtà che lo circonda.
Sia nei disegni che nei dipinti il suo tratto è peculiare; trovando una via personale per rendere la corporeità dei soggetti, si sofferma sulla resa luministica e sulle espressioni dei volti. Ritrattista e caricaturista è noto anche per le sue incisioni di genere da opere di Rembrandt. Questo disegno è in relazione con il dipinto, olio su rame, oggi conservato presso El Paso Museum of Art raffigurante amorini che giocano, 1695 ca. – 1700 ca. Tema molto caro all’artista che nei giochi di amorini o ninfe rappresentati in paesaggi arcadici trova soggetti adatti alla decorazione degli ambienti privati. Nel dipinto i soggetti raffigurati sono otto divisi in tre gruppi, nel disegno vediamo solo i due gruppi posti a destra e sinistra del gruppo centrale. Cinque paffuti fanciulli che giocano con una colomba e una pecora. La scena è dinamica, una linea continua definisce la plasticità delle figure sottolineata dal tratto morbido, rotondo. L’attenzione per la descrizione dei volti e delle loro espressioni è una caratteristica del modus operandi dell’artista, inconfondibile nella finezza del tratto mosso e marcato. Il disegno presenta uno strappo irregolare, ricongiunto in antico, al centro per tutta l’altezza del foglio, ben visibile al verso. Forse un tempo il foglio doveva essere di maggiori dimensioni e comprendere anche il gruppo centrale della composizione (?). Al verso antica scritta a sanguigna: Spagnolo e a penna un numero 20. Foglio controfondato con carta cina, fresco e ben conservato.
Nella fototeca Zeri si conservano due immagini del dipinto.
Bibliografia: Merriman M.P., Giuseppe Maria Crespi, 1980, p. 125, n 8
VENDUTO (0290619)