Project Description
Jusepe de Ribera
(Jativa 1591 – Napoli 1652)
Sileno ebbro, 1628
Acquaforte, bulino
misure: mm 265 x 347
Si forma in Spagna con Francesco Ribalta poi viaggia in Italia per stabilirsi dal 1616 a Napoli adottando uno stile drammatico e intenso ricco di chiaroscuro e consapevole dei dettami caravaggeschi studiati durante il suo soggiorno a Roma. La sua opera incisa si concentra per lo più tra il 1620 e il 1628 e, sebbene annoveri solo sedici acqueforti, alcune di queste sono veri e propri capolavori.
Il soggetto è una variante in controparte rispetto a un dipinto dello stesso Ribera eseguito nel 1626 per il mercante-collezionista Gaspar de Roomer e oggi conservato presso il Museo di Capodimonte, Napoli. Le tre figure al centro e l’asino ragliante restano invariati. L’adolescente sghignazzante del dipinto è sostituito da due fanciulli l’uno addormentato, l’altro che beve del vino. Le figure di osservatori nell’angolo superiore destro del dipinto sono sostituiti da due satiri con tralci di vite in testa e un tamburello. Nel complesso l’incisione rende meglio l’atmosfera di gioia e follia prodotta dal vino; lo sguardo ebete di Sileno e la derisione sul volto dei satiri. L’uso sapiente del chiaroscuro, il segno che si fa a tratti fitto e morbido, a tratti largo e duro, monumentale, rivela tutta la padronanza e versatilità di Ribera. In basso a destra inciso: Joseph a Ribera Hisp Valenti/Setaben. f. Partenope 1628. Nella firma l’autore si identifica quale Spagnolo della provincia di Valencia e originario della città di Setaben (Jativa). Esemplare nel II/III stato con la dedica ma prima dell’aggiunta nell’angolo inferiore sinistro dell’indirizzo dell’editore Rossi: alla Pace Gio Iacopo Rossi formis Roma 1649. La dedica: Al Molto Illre Sr Don Gioseppe Balsamo Barone di Cattasi, Giorato dell Illmo Senato della nobile Città di Messina Giovanni Orlandi Romano D.D. non è stata incisa dal Ribera ma da tale Giovanni Orlando romano al quale Ribera deve aver venduta la matrice. La lastra e poi passata a deRossi nel 1649, infine acquistata dalla Calcografia nel 1738. Si nota una perdita di freschezza nelle zone d’ombra incise ad acquaforte, dove i tratti rinforzati a bulino risultano più evidenti.
Impressione ottima su carta vergellata spessa, rifilata alla linea di contorno. Ottimo stato di conservazione eccetto piccoli restauri e tracce di manipolazione.
Filigrana: Giglio nel cerchio sormontato da corona, simil Briquet 7112, (Italia 1568).
La lastra è conservata a Roma presso la Calcografia Nazionale.
Bibliografia: Bartsh 13; Nagler, XIII 105-106; Mayer 51; Brown 14; N. Spinosa, Ribera, l’opera completa, Electa Napoli, n 62.
VENDUTO (0230323)