Project Description
Michelangelo Merisi, detto Caravaggio (copia da)
(Milano 1571 – Porto Ercole 1610)
La negazione di San Pietro
Acquaforte
misure: mm 114 x 148
Caravaggio è artista di umili origini, lo si trova nel 1584 presso la bottega del pittore tardomanierista milanese Simone Peterzano. Nel 1593 è a Roma dove condivide casa e bottega con il pittore Giuseppe Cesari detto Cavalier d’Arpino. Più tardi il potente Cardinal del Monte lo accoglierà nella sua casa come pittore, nel 1599 riceve la prima importante commissione per Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi a Roma dove resta vivace protagonista di controverse commissioni caratterizzate da figure crudelmente realistiche teatralmente composte su sfondi neri, per le più importanti chiese romane fino al 1606. Il suo atteggiamento riottoso e provocatorio nei confronti dell’autorità culminato in un assassinio lo costringe alla fuga, prima a Napoli e poi a Malta dove lascia importanti tele. Nel 1610, sperando in un perdono papale si imbarca per fare ritorno a Roma ma si ammala nel viaggio e muore a Livorno. Non ci sono testimonianze di un’attività incisoria di Caravaggio. Del resto la vita nomade e il suo carattere impetuoso nell’esecuzione possono aver contribuito a far perdere ogni documento come è successo con i suoi disegni, se mai ne fece. Un dato certo è che Annibale Carracci e Antonio Tempesta, abili e prolifici incisori, furono suoi stretti amici.
L’incisone, da cui deriva il presente esemplare, è stata in passato attribuita a Caravaggio; la critica più recente non è sempre concorde ed è stata avanzata l’ipotesi, peraltro non del tutto convincente, possa essere stata incisa da Claude Vignon. La composizione è immediata ed essenziale caratteristiche coerenti con il modo di lavorare di Caravaggio, la mancanza di chiaroscuro e di morsure suggeriscono trattarsi di un primo rude esperimento dell’autore. La scena si svolge all’aperto, fuori dal palazzo di Caifa. San Pietro indica se stesso con la mano sinistra, ha la bocca aperta ed è colto nel momento esatto in cui rinnega di essere discepolo di Gesù. I volti, i cui sguardi si rispecchiano uno nell’altro, hanno le rudi fattezze popolari tipiche di Caravaggio. In quegli anni Caravaggio ha dipinto scene con figure a mezzo busto (Incredulità di San Tommaso e La chiamata di San Matteo e Sant’Andrea), non ha tuttavia dipinto questo soggetto. Nell’inciso in alto a sinistra: …vasio F/Rona/1603.
Ottima impressione su carta vergellata leggera con minimo frammento di filigrana. Rispetto all’esemplare del MET questa lastra risulta meno carica, ci sono evidenti differenze di segno per esempio nell’ombra sopra il sopracciglio sinistro della donna, la linea curva a fianco dell’orecchio della donna è differente, l’ombra sulla spalla della donna, manca il baffo sinistro del soldato, lo zigomo la tempia e la nuca di San Pietro riportano meno segni. La scritta è differente. Si tratta perciò di una copia molto simile ma eseguita in epoca moderna da un autore che ad oggi resta anonimo. Buoni margini.
Bibliografia: per la versione attribuita a Caravaggio, De Vesme, 1.
VENDUTO