Project Description

Paolo Toschi
(Parma 1788 – Parma 1854)

Diogene in cerca della donna, 1809

Acquaforte e acquatinta
misure: mm 318 x 228

Incisore italiano, uno dei protagonisti dell’arte parmense del XIX secolo. Giovanissimo inizia a frequentare l’Accademia di Parma e studia pittura sotto la guida del pittore e disegnatore Biagio Martini. Si specializza nella tecnica dell’incisione giungendo a fondare nel 1807 assieme a Antonio Isac, Tommaso Gasparotti e Vincenzo Raggio la Società parmense degli incisori all’acquerello, attiva fino al 1809. Nello stesso anno decide di abbandonare definitivamente la pittura per dedicarsi completamente all’incisione. Si trasferisce a Parigi con Antonio Isac per cogliere nuovi spunti e studiare il bulino sotto la guida di Charles-Clément Bervic (Parigi 1756 – Parigi 1822) realizzando riproduzioni di statue antiche e ritratti di personaggi sei-settecenteschi. Tornati a Parma decidono di entrare in società per creare una Scuola di incisione incentrata sull’arte del bulino, tale scuola diventa punto di riferimento per artisti provenienti da ogni parte d’Europa. Dal 1821 al 1828 i due artisti realizzarono ritratti di personaggi famosi (conservati alla Galleria nazionale di Parma) come: Ferdinando Paër (da F. Gérard), Niccolò Machiavelli (da Santi di Tito), Vittorio Alfieri (da F.-X. Fabre) e Carlo Felice (da A. Boucheron). Toschi  ha consacrato la sua vita all’arte, sapendo valorizzare i grandi maestri antichi Correggio e Parmigianino ha contribuito a trasformare Parma in una città di riferimento per l’arte incisoria.

Il soggetto è tratto da un disegno di Biagio Martini:  il filosofo Diogene, un uomo anziano dalle sembianze di un mendicante è colto di profilo destro a figura intera, incede nella notte avvolto nel suo mantello. Appoggiandosi ad un bastone regge davanti a sé la luce di una grande lanterna per illuminare il cammino. Il soggetto è un pretesto per incidere una metafora della vita. L’atmosfera notturna è ottenuta tramite l’abbondante impiego dell’acquatinta sui toni del marrone, velature più leggere fino all’assenza totale dell’inchiostro caratterizzano le zone di luce (il mento e la lanterna). Larghi corti segni ad acquaforte, raramente incrociati, diagonali da sinistra verso destra, contribuiscono ad accrescere l’effetto del notturno. Tali caratteristiche tecniche, simulanti l’acquerello, sono tipiche della produzione degli artisti iscritti alla Società parmense degli incisori all’acquerello. In basso al centro timbro ovale a secco con due lettere corsive intrecciate I C (?).

Impressione eccellente rifilata al segno della battuta del rame. Ottimo stato di conservazione, al verso tracce per contatto con altro esemplare della sola lastra in acquaforte.  Esemplare nel I/II stato prima cioè dell’aggiunta dei versi nel margine inferiore: .

Bibliografia: Le Blanc p.50; Lombardi p.322; P M Massotti, Paolo Toschi, Artegrafica Silvia Parma, 1973, p.56, n.19.

VENDUTO