Project Description

Stefano Della Bella
(Firenze 1610 – Firenze 1664)

Il banchetto dei Piacevoli, 1627

Acquaforte
misure: mm 255 x 387

Incisore e disegnatore, si dedicò sporadicamente alla pittura. Il padre Francesco, scultore allievo di Giambologna, morì prematuramente ma riuscì ad avviare tutti i suoi figli a mestieri d’arte. Stefano fu il solo ad eccellere, ebbe i primi insegnamenti presso botteghe di dimenticati orefici i quali ebbero tuttavia il pregio di fargli prender dimestichezza con il bulino. Fu sostanzialmente un autodidatta. Le fonti bibliografiche affermano che egli si esercitava a disegnare figure curiosamente partendo dai piedi e a copiare le incisioni di Jacques Callot avendo come unico confronto l’incisore Remigio Cantagallina. Fu notato poi dal pittore Giovan Battista Vanni che lo prese nella sua bottega e gli diede i primi insegnamenti di pittura e del disegno. La vocazione di Della Bella fu sicuramente l’incisione e già le sue prime opere rivelano i temi a lui più cari: scene di vita contemporanea, feste, battaglie e le decorazioni. Lo studio delle incisioni e dei disegno di maestri antichi, la conoscenza e il confronto con i maestri fiorentini e fiamminghi a lui contemporanei allora presenti alla corte medicea furono furono di grande stimolo. Egli è considerato un grafico puro, grazie ai suoi numerosi viaggi tra Roma e Parigi e grazie alla protezione dei Medici maturò un proprio linguaggio grafico, in vita e per tutto il XVIII secolo fu ricercato e collezionato in Francia e in Italia.

L’opera venne realizzata quando l’artista aveva solo diciassette anni e rappresenta una delle composizioni più conosciute. All’interno di una grande sala, con un importante soffitto a cassettoni, quadri appesi alle pareti e una grande esposizione di piatti sul fondo, assistiamo ad un banchetto. I partecipanti sono i Piacevoli, una compagnia di appassionati Cacciatori della quale facevano parte anche esponenti illustri della famiglia Medici.
Attraverso una forte inchiostrazione e giochi chiaroscurali che coinvolgono tutta la sala, vengono descritti un gran numero di uomini, nei loro abiti signorili arricchiti da grandi cappelli, in piedi o seduti a lunghi tavoli che sono disposti lungo le pareti e sono imbanditi di cibo. Al centro della stanza diversi camerieri stanno servendo i commensali e alcuni cani giocano rincorrendosi. In alto campeggia lo stemma mediceo. Nel margine inferiore, oltre l’immagine, incisa la dedica a Giovanni Carlo dè Medici e in basso a sinistra “Stefano della Bella”. Inizialmente alcuni critici credettero che la stampa commemorasse un banchetto nella villa medicea a Pratolino ma, le finestre centinate sono l’indizio che la scena è piuttosto ambientata in Palazzo Pitti.

Buona impressione. Ottimo stato di conservazione. Rifilata alla battuta del rame e applicato a carta vergellata più spessa. Filigrana: Doppio cerchio sormontato da un fiore e con lettere “PB” in basso.

Bibliografia: De Vesme-Massar 43, pag. 15.

Prezzo: € 300,00